On air La canzone di Marinella Fabrizio De Andrè
Ed eccoci entrati nel nuovo anno, in punta di piedi, curiosi, con la voglia di scrivere ogni giorno su quelle pagine bianche della nuova agenda i nostri progetti, i vecchi sogni, i soliti bisogni, i nodi da sciogliere, ciò che ci fa stare bene…con una coperta calda sulle spalle come a proteggerci, con lo sguardo proiettato verso il futuro ma con il cuore rivolto appena di spalle a salutare l’anno passato…con le sue gioie, sconfitte, conquiste ed incertezze.
Mi sei piaciuto 2018, molto.
Mi hai regalato per la seconda volta la gioia della maternità, una pancia sempre più rotonda, un viso sempre più sereno, due occhi pieni di speranza e un cuore colmo di un amore talmente grande e puro da squarciare il cielo.
Come te, anche io ogni volta che si conclude un anno e ne parte uno nuovo sono piena di buoni propositi misti ad una particolare nostalgia per il tempo che passa. Ho passato gli ultimi giorni ed i primi nuovi dell’anno in campagna, quella campagna calabrese che se ti volti ad est vedi le montagne della Sila così vicine che ti sembra quasi di toccarle e se ti giri ad ovest invece puoi ammirare tra i tramonti più suggestivi che questo pianeta possa regalare, una palla di fuoco dalle molteplici tonalità dell’arancio che si tuffa gloriosa ogni sera in un mar tirreno azzurro ed affascinante che pare non finire mai. E poi li al centro c’è lei, la campagna. Una campagna del sud accogliente, dolce e rigogliosa, leggermente collinosa, carica di alberi di agrumi profumati, di mandorli, di campi incolti di erbe mediche e di cespugli di peperoncini colorati. La campagna è un efficace terapia per me che provengo da una città come Roma, rifugiarmi qualche giorno in questa pace dove tutto scorre più lentamente, con delle abitudini disarmanti, dove i profumi di aghi di pino e funghi si mischiano al sapore salino della salsedine. Non esiste medicina più efficace per farmi stare bene. Mi avvolgo nella mia sciarpa di lana e passeggio leggera sopra un manto di foglie secche e colorate.
Porto con me la mia fedele compagna di avventure, la mia reflex, sempre pronta ad immortale qualche piccolo dettaglio pieno zeppo di poesia che la natura riesce a donarci.
Sofia, ritratti gennaio 2019.
Ho la fortuna di avere una nipote particolarmente fotogenica. La sua bellezza lunare mi esalta. Ama farsi fotografare, lo fa naturalmente ed io mentre le scatto le foto mi innamoro sempre di più dei suoi occhi scuri così profondi, malinconici, dolci ed innocenti. Ci divertiamo assieme e viviamo istanti solo nostri.
Questo 2019 lo voglio iniziare con una ricetta tipica del sud, le sue origini sono siciliane ma in ogni casa calabrese che si rispetti troverete un vassoio generoso colmo di questi pasticcini alle mandorle profumati e colorati. La ricetta è di mia suocera ma è un classico senza tempo…
Perché le ricette classiche e tipiche della nostra terra sono sempre lì. Nel vecchio quaderno di una zia, di una nonna o magari della signora Gina, la vicina di casa quella un poco impicciona. Sono una garanzia, una grande sicurezza, ci accompagnano durante il nostro cammino e profumano di casa, di abbracci caldi e di gesti semplici.
Pasticcini alle mandorle per la tua calza della befana!
Pasticcini alle mandorle
dosi per circa 30 biscotti
250 g di mandorle (senza buccia)
200 g di zucchero semolato
50 g di miele
2 albumi medi (circa 80 g)
2 gocce di aroma di mandorla amara (facoltativa)
un pizzico di sale
ciliegine candite, mandorle, chicchi di caffè
In un mixer tritate le mandorle con lo zucchero fino ad ottenere una farina sottile.
Ponte le mandorle con lo zucchero in una ciotola ed unite il miele, il pizzico di sale, l’aroma di mandorla amara e gli albumi (non montati).
Lavorate gli ingredienti con una forchetta e poi con le mani fino a creare un panetto compatto e morbido.
Riempite, con l’impasto, una sac à poche con beccuccio a stella e formate i pasticcini direttamente sulla placca da forno ricoperta con carta forno.
Decorate i dolcetti con delle ciliegine candite o a piacere con una mandorla intera o un chicco di caffè.
Ponete la placca da forno in frigo e fate riposare per almeno 7 ore. Il tempo di riposo è importante per mantenere la giusta forma in cottura.
Fate cuocere in forno pre riscaldato a 180° per circa 8 minuti, fino a leggerissima doratura, quindi sfornateli, adagiateli su di una gratella e fateli completamente raffreddare.
Conservateli in una scatola di latta o in un contenitore a chiusura ermetica.
Vi auguro un anno carico di tempo lento, torte soffici alle mele, pane caldo appena sfornato, letture avvincenti, viaggi spensierati, ed aria pulita e leggera.
Buon Anno!
Ilaria
Un bacino anche da Carlo!
Qui mi hai portato indietro di molti anni e mi hai fatto ricordare la mia infanzia…grazie Ilaria qui da te tutto è poesia…
Grazie di cuore Serena :)